sabato 17 novembre 2012

La suora strega che voleva sesso: i diari della vittima suicida


Il rapporto “assunse presto connotazioni sessuali, sino a trasmodare nel tempo in veri e propri atti persecutori e crescenti violenze fino a quando, nel giugno 2011, la ragazza, in preda ad una profonda crisi morale e psicologica, si tolse la vita all’età di ventisei anni”. Sono le parole con cui gli inquirenti descrivono quella che potrebbe essere una delle tante, tragiche
storie di abusi. Storie che spesso hanno in comune un elemento: l’apparente insospettabilità dell’aguzzino di turno. Ma nessuno quando si cominciò a scavare nella vita di quella ragazza suicidatasi si aspettava di scoprire che il cattivo di questa triste vicenda non era un uomo, ma una donna, una suora. Le prove a carico della religiosa sono pesanti e, se venissero confermate, per una volta invece che del ‘mostro’ dovremmo parlare della “strega”, una suora strega.

Teatro dei fatti la profonda provincia lombarda. Quella provincia che, come da immaginario un po’ stereotipato cela, dietro una facciata di calma e ordine, terribili segreti. Era il 1997 e la vittima, appena dodicenne, conduceva una vita tipica da provincia italiana: scuola, pallavolo, catechismo e chiesa. Una normale routine tra luoghi considerati sicuri e con persone considerate altrettanto sicure. Ovviamente la realtà era diversa. Per quanto però sia noto, e in qualche modo persino ovvio che sembrino e siano tutti insospettabili fino a prova contraria, la suora, che oggi ha 52 anni e all’epoca dei fatti era quindi una donna di 35 anni circa, mai avrebbe potuto essere considerata un pericolo. Le due, la suora e la bambina, la vittima e la strega si incontrarono e conobbero tra le aule di catechismo e la sagrestia e subito il loro rapporto, come scrivono gli inquirenti, “assunse connotazioni sessuali”.

L’inizio di un incubo durato per anni e che ha distrutto la vittima sino a portarla al suicidio. Atto estremo e drammatico epilogo di questa vicenda ma anche, forse paradossalmente, punto di partenza per le indagini e unica strada per squarciare il velo su un orrore che, altrimenti, avrebbe potuto rimanere segreto e impunito per sempre. Sono stati infatti gli inquirenti che hanno raccolto il corpo della ventiseienne suicida a cominciare ad interrogarsi sulla sua vita per scoprire cosa l’avesse spinta a togliersi la vita. Facendo questo hanno scavato nella sua vita privata e nel suo passato e, nel farlo, hanno trovato i diari della ragazza. Diari in cui era scritto tutto, dal primo giorno. Fatti, circostanze, episodi, luoghi, date e un nome: quello della suora.

La religiosa è ora, per decisione del gip di Busto Arsizio, sottoposta a regime di sicurezza attraverso il ricovero in una casa di cura designata dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dove è stata scortata dai poliziotti. A portare al suo arresto, ovviamente, non solo gli scritti della giovane vittima ma anche i riscontri fatti dagli inquirenti. La suora, nel frattempo, era diventata dirigente di un centro di formazione professionale nel milanese e, sottoposta a consulenza tecnica, è risultata pericolosa socialmente e affetta da un disturbo della personalità che incide parzialmente sulle sue capacità di intendere e di volere.

Riccardo Galli - 14 novembre 2012 -
Blitz quotidiano
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