venerdì 2 novembre 2012

Baciare il rospo Renzi? Flores ha (quasi) completamente ragione


Cara Micromega, la dichiarazione di voto di Paolo Flores d’Arcais sul Fatto ha scandalizzato molti a sinistra.
Ma Flores ha ragione.

In primo luogo, sullo strumento partito. Che è, appunto, uno strumento. Fin dall’inizio della breve vita repubblicana, i partiti si sono impadroniti delle istituzioni pubbliche, rifiutando ogni
forma di controllo democratico da parte dei cittadini che avrebbero dovuto rappresentare, nel totale disprezzo dell’articolo 49 della Costituzione. Il partito non è una chiesa che debba chiedere fedeltà a tutti i costi e in tutte le situazioni. Pretendere, come fanno le regole per le primarie, di ‘giurare’ di essere elettori del centrosinistra è l’ultimo battito di coda del totalitarismo novecentesco, l’ultimo tentativo hegeliano di esaurire e sintetizzare la società civile nel partito. Per la direzione che ha preso la storia, un tentativo ridicolo. E poi. Come si fa a ipotecare il voto a priori? Perché un cittadino dovrebbe prometterlo con sei mesi di anticipo? Ma il voto non era un diritto? Ancora una volta l’arroganza della politica si fa beffe della legalità costituzionale. Ecco perché Flores fa bene – e farebbero bene tutti – a sfidare questa assurda pretesa. Non la politica al primo posto (come vorrebbero i modesti colonnelli del Pd), ma la politica al suo posto, direbbe un sociologo come Carlo Donolo. Non c’è nessun ‘cinismo costituzionale’ in tutto ciò: siamo talmente colonizzati dal senso di colpa instillato dal monopensiero del partito che perfino Flores sente il dovere di giustificare ciò che è del tutto legittimo…

In secondo luogo, c’è la politica. L’analisi dei risultati siciliani dimostra che gli elettori – nonché i quadri dirigenti – del Movimento 5 Stelle sono per la gran parte di sinistra. Delusi dei partiti tradizionali, certo. Ma amanti dei beni comuni, della legalità, dei diritti sociali, della Costituzione, e via elencando. Impegnati nel volontariato, nel turismo responsabile, nel commercio equo e solidale, nei movimenti sociali e così via. Probabilmente molto ma molto diversi dall’immagine ‘muscolare’ che da di sé lo stesso Grillo. E vogliamo parlare di Renzi? Il “Berlusconi formato pupo”? Leggete i dibattiti sui social media. Sono pieni – ancora una volta – di elettori di centrosinistra che non vedono l’ora di ridurre il Pd in un “sacchetto di coriandoli”. I coriandoli di quei tristi apparati inconcludenti, ultimi relitti del novecento che giocano la loro battaglia navale finale. Ecco perché Renzi fa tanta paura…

Ha ragione Flores: gli elettori di Renzi non perdevano una puntata del Drive in, hanno spiato nella casa del Grande Fratello e magari hanno appena finito di leggere l’ultimo volume della saga di Twilight. Un vero orrore! Ma sono di centrosinistra pure loro. E sanno che corruzione ed evasione fiscale sono i principali mali del paese. E chiedono di investire di più nel welfare e di godere di maggiori opportunità di vita e di lavoro. Vogliono anche il lavoro (ma hanno capito da un pezzo che non sarà la Fiom a difenderli…). E voteranno. Eccome se voteranno. E magari, chissà, sono più pronti loro per il “partito d’azione di massa” che tanti capetti educati nelle sezioni di periferia. In fondo, la dichiarazione di voto di Flores rappresenta l’elettore medio di centrosinistra molto più di quanto si possa credere. Certamente più di quanto possa ammettere la logica aristotelica di un Prospero qualsiasi. Però Flores ha l’audacia di fare i conti con questa realtà; cosa che tanti intellettuali continuano a rifiutarsi di fare.

Da questa realtà può venir fuori una democrazia che – come chiede Flores – abbia al suo centro il “primato dell’argomentazione razionale”? Possiamo trovare qui le basi per un “partito d’azione di massa”? Questo obiettivo resta assai complicato. Anche perché il peso delle due subculture italiane principali – quella comunista e quella cattolica, le quali hanno formato milioni di italiani per anni - sono per lo più anti-illuministe. Però bisogna provare. E’ su questo che vanno sfidati sia Renzi che Grillo.

Vittorino Ferla - 01 novembre 2012 -
micromega
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