A NAPOLI LA GIUNTA PROVINCIALE CONSERVA CARICHE E STIPENDI A MILANO IL PRESIDENTE ANNUNCIA E POI RITRATTA LA SUA USCITA
Sono considerati gli enti inutili per eccellenza? Così i primi ad abbandonarli sono i presidenti, in fuga dalle Province. Dimissioni a raffica ieri: Napoli, Salerno, Biella, Asti. Per qualche ora
anche a Milano, ma era una finta. L’obiettivo è approdare al Parlamento. Non regge la tesi di addii dettati dai tagli del governo Monti agli enti, che i presidenti dimissionari hanno balbettato. La decisione arriva l’ultimo giorno utile per formalizzare le dimissioni e riacquistare l’eleggibilità. Termine che la norma fissa a sei mesi prima delle politiche.
Luigi Cesaro - Guido Podestà |
A Milano situazione simile. Palazzo Isimbardi ha un buco di oltre 200 milioni, impegni di spesa per Expo 2015 e problemi di vario genere. Approdare al Parlamento è apparsa la salvezza anche a Podestà, che si è però rivelato meno esperto in fuga del collega campano. Prima ha pubblicato su twitter l’inequivocabile messaggio: “Alle 16 conferenza stampa sulle ragioni delle mie dimissioni”. Ma poi ai giornalisti ha detto di non avere alcuna intenzione di lasciare l’incarico e se l’è presa con il suo addetto stampa, Andrea Radic (ex portavoce di Roberto Formigoni, poi capo ufficio stampa di Expo ai tempi di Letizia Moratti), a cui si è così rivolto: “Tu hai mandato veramente ‘sti tweet? E’ una stronzata. Se lo hai fatto è una cosa inaccettabile”. Radic è un esperto in comunicazione, possibile abbia commesso un errore così grossolano? Secondo molti, in realtà, Podestà ha annunciato le sue dimissioni e le ha comunicate anche ad Angelino Alfano (come ha ammesso), ma poi il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani gli ha fatto cambiare idea. Con una motivazione precisa: “Se lasci ora la Provincia non viene commissariata ma passa nelle mani di Giuliano Pisapia che, come prevede la legge, guiderebbe la città metropolitana”. Podestà non si è perso d’animo e ha contattato l’Udc, inutilmente. Così si è ritrovato costretto a rimanere a Palazzo Isimbardi e rimangiarsi le dimissioni. Oplà. E già che c’era ha annunciato che non si dimetterà neanche in caso di rinvio a giudizio per le firme false delle liste Formigoni (l’udienza preliminare comincia venerdì).
A Salerno invece come a Napoli: ieri mattina c’è stata la seconda votazione sull’incompatibilità del presidente, il deputato Pdl Edmondo Cirielli che sta per affidare le chiavi dell’amministrazione provinciale al suo vice di fiducia, Antonio Iannone.
A Biella il presidente Roberto Simonetti, parlamentare della Lega, si è dimesso. Una delegazione di amministratori locali tra cui i sindaci di Biella e Vercelli e il presidente della Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti, ieri mattina si è recata presso la sede della Regione Piemonte per chiedere la creazione di una Provincia di Biella e Vercelli. Si è dimessa anche la presidente della Provincia di Asti, la Pdl Maria Teresa Armosino, secondo cui i tagli del governo “causeranno all'ente uno squilibrio di bilancio, nonostante l'amministrazione abbia, sin dal suo insediamento, attivato le operazioni volte alla riduzione delle spese”.
Tutti enti virtuosi, ma il Parlamento è meglio.
Vincenzo Iurillo e Davide Vecchi - 10 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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