lunedì 1 ottobre 2012

Profumo di laicità (di Piergiorgio Odifreddi)


Confesso che il ministro dell’Istruzione mi ha sorpreso. Conoscendolo da quand’era rettore del Politecnico di Torino, e sapendolo vicino agli ambienti di Comunione e Liberazione, lo facevo un tipico esponente del governo di baciapile che Monti ha
messo in piedi un anno fa con la benedizione della Chiesa e del Vaticano.

Ieri, invece, Profumo ha fatto questa dichiarazione di relativo buon senso: “Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole, così come concepito oggi, non abbia più molto senso. Probabilmente quell’ora di lezione andrebbe adattata, potrebbe diventare un corso di storia delle religioni o di etica”. Anche se oggi ha parzialmente corretto il tiro, aggiungendo che ciò che ha detto per la religione, vale anche per la geografia.

Francesco Profumo
Detta così la cosa è un po’ preoccupante, perché non si capisce bene come venga insegnata oggi la geografia. Forse si racconta ai ragazzi, sotto l’influenza della Lega, che l’erba italiana è più verde di quella degli altri paesi. E forse si fa loro cantare ’O sole mio, e bisognerà d’ora in poi spiegare che non è vero che “n’atu Sole cchiu’ bello oi nè”, e che “na jurnata e’ sole” è una bella cosa dovunque.

Certo è che ai ragazzi si racconta seriamente che la religione cattolica è l’unica vera. E la proposta di Profumo puzza di bruciato per i preti che benedicono il governo, perché cambiare questo insegnamento significa incominciare a dire che anche le altre religioni sono vere come quella. O, volendola dire tutta apertamente, che anche la religione cattolica è falsa come tutte le altre.

Puntualmente il presidente dello Snadir, il Sindacato Autonomo degli Insegnanti di Religione (sì, esiste un tale sindacato, a conferma dell’assurdità dell’insegnamento da essi insegnato), ha ammonito: “il ministro ha firmato a fine giugno scorsole due intese riguardanti l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche e le indicazioni didattiche, senza aver letto con attenzione ciò che ha sottoscritto”. E ha ricordato al ministro che “l’educazione multiculturale alle religioni è già prevista e attuata dagli insegnanti di religione”.

La strategia dei pretini è sempre la solita, già messa in atto anche in occasione delle proposte di tassazione dei beni ecclesiastici. Da un lato, stracciarsi le vesti, sostenendo che il cambiamento proposto è lesivo dei diritti acquisiti dei credenti. Dall’altro, far notare che il cambiamento è superfluo, perchè propone giustamente di fare ciò che piamente viene già fatto.

Naturalmente, anche per l’ora di religione, così come già per le tasse, non si farà assolutamente nulla, e la proposta di Profumo cadrà nel vuoto. Se non altro, perché se anche lui credesse veramente a cosa dice, ci sarebbero subito gli altri baciapile del suo governo a fermarlo. In un caso e nell’altro si tratta soltanto di parole vuote, e nel “paese d’ ’o sole” chi semina al vento non raccoglie mai tempesta.

Piergiorgio Odifreddi - 25 settembre 2012 -
Il non-senso della vita
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