mercoledì 17 ottobre 2012

La7 e Santoro: i segreti di "Servizio Pubblico" (di Andrea Scanzi)


DA GIOVEDÌ 25 PARTE LA STAFFETTA CON FORMIGLI: IL MAESTRO PIÙ FUSTIGATORE, L’ALLIEVO PIÙ COOL

La polemica è così pretestuosa da risultare perfetta per il centrodestra. Servizio Pubblico riparte giovedì 25 ottobre. Su La7. Lunedì prossimo ci sarà la conferenza stampa. Michele Santoro non ama le anticipazioni, ma qualcosa si può intuire. O constatare. Ad esempio la
capacità di generare discussione. Uno degli spot è finito sotto accusa. Troppo giustizialista, addirittura “brigatista”. Nelle sequenze dello scandalo, Giulia Innocenzi si aggira per le strade con un cartello: “Loro rubano, e tu che fai?”. Le rispondono alcuni cittadini: “E io mi incazzo”, “E noi li buttiamo fuori a calci”, “Io? Io l’ammazzerei”.

Fino alla frase incriminata: “Fidati che prima o poi invece di incendiarsi, di darsi fuoco, di salire sul cupolone di San Pietro per protestare, prima o poi qualcuno ‘na schioppettata gliela dà”. Ovviamente la polemica non esiste. Lo staff di Santoro, un po’ per dovere di reporter e non meno perché certo di urticare i benpensanti, si è limitato a registrare gli umori della g(gg)ente. Santoro è il primo a non ignorare affinità e divergenze con il post-Tangentopoli. Affinità, perché anche allora gli elettori erano delusi dalla casta (che allora non si chiamava così).

Divergenze, perché nel ’92 la rabbia appariva più propositiva e adesso venata di rancore e impotenza. Ieri c’erano i quesiti referendari, oggi Grillo, che a Santoro piace in quanto fenomeno democraticamente aggregante, ma non convince per linguaggio e tendenza alla generalizzazione. In questo goffo (nonché ennesimo) “dagli al Michelino-chi”, sono stati sottovalutati o ignorati alcuni aspetti. Lo “spot della schioppettata” era già stato accantonato lunedì sera. Non per autocensura, ma perché così previsto. Era il terzo spot di cinque complessivi. Nel quarto, da oggi su La7, ci sarà una vignetta di Vauro (e forse un messaggio di Marco Travaglio). Nel quinto e ultimo, visibile da lunedì prossimo, comparirà Santoro. La trovata del cartello è poi una citazione. Dell’avvocato avellinese Luongo. Chi era costui? Un personaggio – scomparso – che spuntava nel bel mezzo di eventi particolari. Ad esempio le visite del Papa. Mostrava sempre il medesimo cartello: “È colpa tua se i figli non ti obbediscono, è perché hanno troppi soldi in tasca”. I primi spot dovevano infatti suonare così: “È colpa tua se i politici hanno troppi soldi in tasca”. Servizio Pubblico riparte con la stessa squadra, anche se il ruolo di Giulia Innocenzi cambierà. È mutato il contesto, anche se parte della filosofia sottesa alla multipiattaforma 2011/2012 rimarrà. Anzitutto lo streaming gratuito sul sito del Fatto Quotidiano, parte integrante del progetto Servizio Pubblico. La sensazione è che Santoro abbia scelto La7 e non Sky (dove si è trovato benissimo) perché nella stagione delle elezioni aveva particolarmente bisogno di una platea vasta. Insistere con il progetto “pirata” in coincidenza con il voto sarebbe parso, oltre che faticoso, un po’ masochistico. Santoro desidera esperienze nuove: film, documentari. Sky sembra più adatta, ma non era l’anno giusto. E La7 ha garantito indipendenza totale. C’è curiosità per gli ascolti. Corrado Formigli è ormai fisso al 7 per cento di share. Molto.

Se Santoro farà di meno, anzi se non otterrà risultati decisamente migliori, verrà da più parti massacrato. Servizio Pubblico si alternerà con Piazzapulita: due tranche stagionali a testa. Anche questo rientra nei desideri di Santoro: più avrà tempo libero, più potrà dedicarsi a progetti paralleli (che lo attraggono maggiormente). Un anno fa il pubblico era costretto a scegliere tra i due migliori programmi di approfondimento politico: o l’uno o l’altro. Un’assurdità. È vero che Formigli e Santoro, allievo e maestro, sono diversi. Il primo, che anche ieri ha dichiarato (a Parodi Live) di sperare che D’Alema si ricandidi “perché ha grandi competenze”, dà a volte la curiosa sensazione di essere più duro con il Movimento 5 Stelle che con la Polverini. Formigli si sta sintonizzando, con bravura crescente, nella parte del conduttore critico-ma-non-troppo con il Pd: una sorta di Floris 2, però più cool. Proseguendo la semplificazione, Santoro incarna, invece, l’antagonista: il capopopolo, il fustiga-casta.

La loro lontananza editoriale è un valore aggiunto, per la rete e per chi guarda. Andrebbe poi ricordato che il primo a proporre Formigli a La7 come conduttore fu Santoro. Più di un anno fa (e La7, all’inizio, non rispose “Formigli chi?” ma quasi). Già allora, Santoro inseguiva l’alternanza. Forse più stimoli: accontentato.

Andrea Scanzi - 17 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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