domenica 7 ottobre 2012

“I GRANDI PATRIMONI RESTANO INTOCCABILI E I FIORITO INGRASSANO”


VISCO: “L’EVASIONE ANCORA NON SI È RIDOTTA” BOERI: “SERVONO PIÙ RISORSE PER L’EQUITÀ, COSA VOLETE CHE CAMBI CON IL SOLO TAGLIO DI 100 CONSIGLIERI?”

"Proibitive". Non c’era bisogno che lo dicesse Vincenzo Visco. Ma che a giudicare così le tasse, sia l’ex ministro soprannominato “il vampiro”, diciamo che dà una certa idea della
situazione in cui ci ritroviamo. “Siamo messi male – insiste Visco - Credo che l’Imu abbia migliorato la distribuzione del carico fiscale, ma è chiaro che i cittadini si trovano di fronte situazioni inaccettabili: il suv di Fiorito, sia chiaro, lo paghiamo noi”. L’ex ministro, però, è ben cosciente che sarebbe da ingenui credere che basti tagliare i viveri a chi si è ingrassato con i soldi pubblici per ripianare i debiti in cui sprofondiamo. Per lui il primo indiziato resta l’evasione fiscale: “Finalmente abbiamo un governo che ripete tutti i giorni che darà la caccia a chi non paga le tasse, ricordiamoci che quello precedente diceva addirittura il contrario, ma non basta la propaganda: l’evasione ancora non si è ridotta”. È da lì che bisogna ripartire.
Giorgio Airaudo è secco: “Bisogna tagliere le tasse alle persone che lavorano e farle pagare a quelli che evadono. Punto. L'equità – dice il sindacalista Fiom – si fa con la lotta all'evasione. Ma attenzione, i soldi che si recuperano devono restano ai lavoratori, non devono finire alle imprese”. Il punto è anche questo: che fine fanno le risorse che si liberano? Per il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, bisogna stare attenti, per esempio, a non legare il tema dell’equità sociale alla riduzione della spesa: “Il taglio delle tasse – spiega – si può fare anche con una spesa pubblica efficiente e di qualità. Perché se riduciamo di 100 euro l'anno le imposte e poi chiudiamo gli asili nido, siamo al punto di partenza. Un conto è tagliare i soldi per il Suv di Fiorito, un conto è pensare che tutta la spesa pubblica sia uno spreco”. Fassina dice che “è preoccupante” che per intervenire sui finanziamenti alla politica si siano dovuti aspettare “scandali così pesanti”. Ma è preoccupato anche per quello che il governo deciderà con il decreto stabilità in programma per martedì: “Spero non ci siano sorprese, finora purtroppo si è continuato ad intervenire con tagli orizzontali”. Lui una soluzione ce l’avrebbe: “Cominciare a far contribuire chi finora non si è visto. I grandi patrimoni possono e devono dare il loro contributo. Non si tratta di cifre stratosferiche: per evitare l’aumento dell’Iva bastano 6 miliardi. E poi, vista la situazione, consiglierei al governo di guardare con molta attenzione alcuni capitoli di spesa, come quello della Difesa: anche da lì si possono recuperare risorse”. Servono, eccome . “Purtroppo non ci sono segnali che siamo fuori dalla recessione – ammette l'economista Tito BoeriLa situazione rimane critica”. La luce in fondo al tunnel ancora non si vede e chi si illude che i cordoni della borsa possano ricominciare ad allargarsi si sbaglia di grosso: “Prendiamo il taglio ai costi della politica – ragiona Boeri – È un fatto molto importante ma non è uno di quei provvedimenti che nell’immediato porterà risparmi significativi. Monti lo ha fatto perchè era fondamentale per risanare la profonda frattura che si è creata tra cittadini e classe dirigente, ma parliamo di cifre modestissime. I provvedimenti che andrebbero fatti per realizzare una maggiore equità – conclude Boeri – richiedono risorse decisamente più ingenche cambi con il ti. Cosa volete taglio di 100 consiglieri? D’altronde Monti lo capisco: doveva farlo, altrimenti non poteva chiedere ulteriore sacrifici per il risanamento”.

Paola Zanca - 07 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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