venerdì 19 ottobre 2012

“6.800 euro al mese una vera miseria” (di Chiara Paolin)


Ce l’aveva quasi fatta. Gli mancava pochissimo. Dopo 34 anni e 151 giorni vissuti nella più placida oscurità parlamentare, il deputato dell’Udc Mario Tassone è salito agli onori delle cronache per una dichiarazione memorabile: “Mi hanno detto che di vitalizio prenderò 6. 800
euro. Una cifra molto modesta. Pensare che Tassone era stato anche vice ministro (per l’aviazione) in due governi Berlusconi, ma il momento di gloria gliel’ha dato la trasmissione di Radio 24 dedicata alla spending review della politica. A cortese domanda su cosa s’aspettasse l’onorevole a fine carriera, Tassone ha sbottato: “Se lei pensa quanto prendono gli amministratori dell’Enel, delle ferrovie… Dopo quarant’anni io prendo cosa? 6. 800 euro, peraltro lordi, con altre situazioni che porteranno a decurtazioni. Vorrei avere l’indennità di un direttore di giornale. Lei lo sa che i direttori, soprattutto della Rai, prendono 15 o 20 mila euro anche quando non sono più direttori?”.

Todos milionarios nel fantastico mondo di Tassone, avvocato calabrese entrato alla Camera nel 1976. Nelle ultime settimane ha lottato come un leone per cause importanti. Quando il governo ha deciso di sciogliere il comune di Reggio Calabria per mafia, Tassone ha dichiarato: “Bisogna vedere quali sono le motivazioni alla base della decisione”. Messaggio sibillino, specie per un componente della Commissione antimafia. Seconda bordata due giorni fa: “Il governo confermi il proprio impegno: a Catanzaro sorga la Scuola di Magistratura per tutto il Sud”. 

Certo a volte il lavoro del politico locale stanca. Rimane negli annali il pisolino che Tassone schiacciò durante una conferenza stampa convocata coi colleghi del Terzo polo sul federalismo: tutti incavolati con la Lega che voleva mandare a fondo il Meridione, e lui che sonnecchiava beato. O forse che pensava ai 4, 9 milioni di euro guadagnati fin qui grazie alla sua vita parlamentare, cui si aggiungeranno i 6. 800 per il resto dalla sua vita. A meno che i cittadini calabresi non decidano di rieleggerlo nel 2013 donandogli altri 5 anni di serenità contabile. Come gesto di buon auspicio, Tassone ha deciso ieri sera di dare le dimissioni: “Ho sbagliato a dire che il mio vitaliazio sarà modesto, è un’espressione infelice. Lascio quindi il mio incarico”. Di vicecapogruppo dell’Udc, mica di parlamentare.

Chiara Paolin - 19 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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