venerdì 28 settembre 2012

Una legge per Batman e una per Ruby, il Pdl ci riprova


EMENDAMENTI AL DL ANTI-CORRUZIONE. PD E IDV CHIEDONO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DI PORRE LA FIDUCIA

Lo hanno ribattezzato “emendamento anti Batman”. O anche “emendamento fumo negli occhi”. Perché il Pdl, sul ddl corruzione, mentre sbandiera la presentazione di una modifica
che introduce il reato di uso illecito dei rimborsi elettorali (anti Fiorito, dunque, che era uno di loro), dall’altra continua a tenere duro sull’eliminazione del reato di traffico di influenze e sulla corruzione tra privati, perché tutto rimanga come ora. E rispolvera addirittura la norma “salva Ruby”.

Tira aria pesante al Senato sul ddl corruzione. La partita che si è aperta ieri sera in commissione Giustizia con la presentazione finale degli emendamenti appare tutta in salita. Ancora ieri sia Bersani sia Casini e Di Pietro hanno chiesto a gran voce al ministro Paola Severino di porre la fiducia sul testo uscito dalla Camera in modo da approvare la legge il più rapidamente possibile, ma la Guardasigilli nicchia, convinta di riuscire ancora a strappare una mediazione sulle modifiche che eviti ulteriori strappi. È solo che le altre forze politiche hanno già capito chiaramente come andrà a finire. E cioè che il Pdl farà di tutto per riuscire a edulcorare il testo in modo da renderlo praticamente ininfluente sulle questioni chiave. Uno dei 54 emendamenti presentati ieri dai berluscones (in totale sono 124), tanto per fare un esempio, propone di ridurre la pena per la concussione per induzione – quella di cui è accusato Berlusconi nel processo Ruby – da 12 a 8 anni. Così come è stata presentata nuovamente la norma “salva Ruby”, che prevede che ci sia concussione solo dietro scambio di denaro e non dietro scambio di altra utilità (Berlusconi non promise denaro quando telefonò alla questura di Milano). Il testo, questa volta, è a firma dei senatori del Pdl Maria Alessandra Gallone e Luigi Compagna, ed è identico a quello che era stato presentato a Montecitorio dal collega di partito Francesco Paolo Sisto. La concussione, in questa versione, sarà reato solo dietro vantaggio patrimoniale. Intanto, però, il Pdl maschera le scelleratezze sfoderando l’emendamento “anti-Batman” , che per la Severino “può essere pure una buona idea”, ma di fatto trasuda di vera e propria mossa elettorale e populista: si prevede – guarda caso – il carcere da due a sei anni per il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che utilizza contributi politici "indebitamente per finalità diverse o se ne appropria". Insomma, sembra ritagliato apposta per ammorbidire i riflessi psicologici del “Lazio gate” (e dei suv comprati con denaro pubblico) sullo zoccolo duro dell'elettorato. “Credo proprio, vista la situazione – sono parole del capogruppo pd Silvia Della Monica – che si debba seriamente valutare la fiducia”.

Dalla prossima settimana, dunque, sarà battaglia in commissione Giustizia. Il presidente, il pidiellino Filippo Berselli che ha firmato i tre emendamenti per la soppressione del traffico di influenze, vuole portare in aula il testo del provvedimento per il 15 ottobre, in modo che possa essere approvato in quarta lettura dalla Camera entro la fine della legislatura. Le incognite, però, sono davvero molte. Anche perchè il Pd e l'Idv non ci stanno a sostenere nessun accordo al ribasso. E vogliono anche che la norma sull'ineleggibilità dei corrotti sia “attiva” fin dalle prossime elezioni: uno choc per il Pdl che anche su questo punto si dice pronto a fare le barricate.

La prospettiva di una fiducia, per quanto osteggiata dallo stesso governo in questa fase, appare quindi l'unica via d'uscita possibile. L'accordo in commissione tra Pd e Pdl su un unico testo pare impossibile da raggiungere. A meno che il Pdl non faccia una poderosa marcia indietro che non sembra all'orizzonte. La Severino, intanto, avrebbe in serbo la possibilità di mettere insieme un maxi-emendamento con “il meglio” delle modifiche presentate in commissione su cui, poi, porre la fiducia, ma la questione sarà all'ordine del giorno solo a partire dalla prossima settimana. Napolitano, intanto, continua il pressing, così come il ministro Patroni Griffi. E persino don Luigi Ciotti, presidente di “Libera”, ieri si è unito al coro : “Bisogna dire basta a chi ruba. E subito”. I berluscones restano in trincea.

Sara Nicoli - 28 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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