sabato 22 settembre 2012

IDV A VASTO: ADDIO GRILLO (di Sandra Amurri)


Nessuna alleanza possibile col Movimento, si ricuce con Vendola e Bersani. Ma il segretario Pd smorza l’intesa

Vasto
Dal palco di Palazzo d’Avalos, nell’ormai famosa Vasto, in apertura del 7° Incontro Nazionale dell’Idv, Antonio Di Pietro riprende dall’album quella foto che lo ritraeva con Bersani e Vendola che sembrava oramai stracciata. La trasforma in una foto di gruppo aprendo con forza ai
movimenti, “a quei mondi della società civile”, dice, citando Leoluca Orlando, per introdurre “punti di vista nuovi, diversi, delle giovani generazioni, delle donne”.

La colora di valori e principi imprescindibili: “Lavoro, diritti, equità e legalità”. E dove è finito quel Movimento 5 Stelle che Di Pietro non solo non ha mai demonizzato, ma che considerava un naturale alleato? ”Noi abbiamo molto rispetto del Movimento che raccoglie la voce di migliaia di cittadini che non ne possono più di questa politica, ma la protesta è utile fino alle elezioni, poi ha bisogno di tramutarsi in alternativa di governo senza dimenticare quelle legittime aspettative”.

E a noi del Fatto rivela: “Sono andato a parlare con Casaleggio, è stato categorico: il movimento non stringe alleanze”. Come dire: non sono io ad averlo escluso. Da qui il ritorno alla foto di Vasto allargata anche a quelle stesse voci di protesta. “Spero che il Movimento giunga in Parlamento per lavorare assieme”, aggiunge e continua: “L’obiettivo non è una coalizione per vincere e poi giungere alla spartizione dei posti, quanto, invece, quello di costruire un programma alternativo al governo Monti che opera scelte sulle spalle degli onesti e dei più deboli. Il Pd questa volta non ha scelta perché o cambiamo noi o ci fanno cambiare i cittadini. La credibilità è un punto essenziale. Di Scilipoti ce ne sono molti, ovunque, ma questo non ci dispensa dal guardare in casa nostra. Dobbiamo liberarci dalle zavorre. Come? Con le primarie. Così saranno i cittadini a scegliere i candidati e la pulizia sarà automatica”.

Sarebbe impensabile costruire un’alleanza per sopravvivere di fronte ai bacilli di una rivolta sociale, “siamo di fronte alla drammaticità della disoccupazione, della precarietà, dell’attacco sistematico ai magistrati seri, dei tentativi di occultare la verità sulla trattativa Stato-mafia”. Definisce Bersani “una persona perbene, seria” e dice: “Deve capire che deve fare una scelta, noi lo vogliamo aiutare a compierla”. A rendere più nitida la “nuova” foto di Vasto arriva Nichi Vendola per partecipare nel pomeriggio, assieme a Quagliariello, Parisi, Pardi, Portas e il politologo D’Alimonte al dibattito su “quale legge elettorale ” serva. Quella sintonia tra Vendola e Di Pietro che, nelle ultime settimane, appariva incrinata, riprende i suoi toni più armoniosi: “Abbiamo il dovere di costruire la coalizione del cambiamento”. Le parole di Vendola conquistano l’approvazione della platea dell’Idv, oltre mille persone che si accalcano anche sulla piazza adiacente al Palazzo dove campeggia un mega-schermo. “Il centrosinistra esiste se rompe con il liberismo, se capovolge l’agenda Monti, se guarda più a Hollande che alla troika di Bruxelles, se dice che bisogna costruire un grande progetto di welfare, se rifiuta il pareggio di bilancio…”. Cambiano gli aggettivi, la sostanza è la stessa. Gli applausi ripetuti l’approvano. Di Pietro ascolta. Sorride. È evidente la sua soddisfazione. Ed ecco svelato l’arcano: il tessitore della nuova foto di Vasto è Vendola, come rivela Di Pietro “quello che dialoga con Bersani”. E che a Bersani ha detto: “Il Pd non è una grande casa dove andarci a cercare uno sgabuzzino. Se le primarie saranno la resa dei conti nel partito, io non ho la tessera del Pd, non posso che salutare augurando buon lavoro”. E di nuovo gratifica Di Pietro e il suo popolo affermando che non può esistere il centro-sinistra senza l’Idv. La discussione sulla riforma della legge elettorale, che ha registrato posizioni interessanti, resta sullo sfondo, prevale la coalizione che “s’ha da fare”.

Di Pietro si rivolge a Vendola: “Parlo a nuora affinché suocera ascolti” in cui la suocera è, ovviamente, Bersani: “Magari potessimo non farlo quel referendum ,vorrebbe dire che siamo al governo e possiamo cambiarla noi la legge. Ma tu, Bersani, ci devi dire adesso da che parte stai, tra la legge Fornero e noi, sui diritti civili, ci devi dire se sei ancora tentato da Casini perché con Casini questa diventerebbe una fotografia di atti impuri”. Questa volta sono le risate a condire gli applausi. Il sole che sta scomparendo sul mare lascia una domanda: se Bersani non accetterà tutti questi “preziosi” consigli cosa accadrà? La risposta di Di Pietro è attesa per domenica quando tirerà le conclusioni della tre giorni destinata a segnare nel centrosinistra una strada di non ritorno. Ma incalzato dal Fatto anticipa: “Andremo da soli”.

Sandra Amurri - 22 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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